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MeteoReportage

 

L'ondata di gelo e la nevicata del 21-22 Dicembre 2009 a Erba (CO)


L'episodio nevoso del 21 e 22 Dicembre 2009 che stiamo per raccontare è particolarmente interessante almeno per tre motivi:

- è avvenuto dopo una ondata di gelo notevole per il periodo ed una conseguente "riscaldata" altrettanto notevole avvenuta a tutte le quote e in buona parte dell'Europa nei giorni a seguire;
- la nevicata è avvenuta costantemente con temperature ampiamente negative (con valori addirittura attorno ai -4 °C in pieno giorno) e quindi la neve caduta sul suolo in precedenza già ghiacciato si è rivelata essere molto farinosa e leggera;
- l'episodio rappresenta in un certo senso un "record", non tanto per il quantitativo di neve totale caduto (30 cm su tavoletta, 33-34 cm nei prati) quanto per il periodo in cui la nevicata è avvenuta; statisticamente, infatti, nel nord Italia è molto più probabile che una simile nevicata avvenga più tra Gennaio e Febbraio che non in Dicembre e dunque questo episodio nevoso rappresenta tutto sommato un record per questo mese, almeno considerando gli ultimi 10 anni (l'ultimo episodio nevoso che più si avvicina come accumuli a questo risale al 2000, quando nevicò la Vigilia di Natale e la prima parte del 25 Dicembre, per un totale però di soli 20-22 cm di neve circa).

Le premesse: molto freddo e una prima nevicata

Dopo una prima metà del mese decisamente sopra la media dal punto di vista termico (si pensi ai 15.1 °C di massima registrati il giorno 11), le premesse alla nevicata si presentano a partire dal giorno 15.
Aria più fredda proveniente da Est inizia ad affluire sulla Lombardia e, nei giorni a seguire, le temperature cominciano a calare, specialmente nei valori massimi. Il giorno 18 affluisce ulteriore aria fredda e a partire dalla serata una nevicata accompagnata da raffiche di vento anche relativamente forti interessa un po' tutta la regione, soprattutto la parte centro-meridionale, dove cadono addirittura 15-20 cm di neve (a Erba solo 3 cm, che ghiacceranno all'istante e rimaranno intatti per giorni).

Ecco la prima serie di foto - riferite a questo primo evento - scattate la mattina del 19:


Particolare della neve: si noti come è "polverosa" e asciutta, così come tutte le superfici su cui è caduta.
La temperatura non è infatti mai salita su valori positivi.


Per spalare questi 3 cm di "farina" è bastata una scopa di saggina.
Si noti, ancora una volta, il terreno sottostante, perfettamente asciutto e ghiacciato.

Nei giorni seguenti, complice l'innevamento e l'aria fredda ulteriormente giunta, si registrano temperature decisamente rigide: nella notte tra il 19 e il 20 dicembre la stazione meteo Erba S. Rocco rileva una temperatura minima di -9 °C ed una massima giornaliera in una giornata serena e con sole pieno di -1.5 °C.

La nevicata

Nella notte tra il 20 e il 21 una perturbazione atlantica si avvicina all'Italia: correnti più miti e umide di libeccio cominciano a scorrere in quota sopra lo strato di aria fredda (noto agli esperti e appassionati col nome di "cuscino" o "cuscinetto") e il cielo comincia a rannuvolarsi già la sera del 20.
La mattina del 21 si presenta come la classica giornata con "cielo da neve" bianchissimo e temperatura ampiamente negativa (la temperatura massima di quel giorno sarà -2.9 °C). I primi timidi fiocchi cominciano a cadere verso le 11, ma la nevicata vera inizia solo dopo le 13 e proseguirà tutto il pomeriggio e tutta la notte, cessando nella mattinata del 22.

Ecco le foto:


Ore 13 del 21 Dicembre: inizia la nevicata e al suolo si deposita un primo velo bianco.


Ore 15: la neve ora è fitta e c'è già chi corre ai ripari spalando per tempo, prima che la neve diventi troppa...

Questa la situazione la sera del 21 Dicembre ore 21.30 circa. Al suolo già oltre 15 cm, strade paralizzate, atmosfera ovattata e un silenzio meraviglioso.


Via Mazzini.


Via Mazzini e l'incrocio con via Zappa.


Piazza del Mercato.


Veduta del campanile di S. Eufemia sempre dalla piazza.


Ancora Piazza del Mercato.


Cosa ci sarà mai sotto al neve...? Panettoni o, più appropriatamente, "dissuasori stradali"!


Via Zappa.


La mia stradina privata.

Questa la situazione la mattina seguente (non nevica più ma al suolo ci sono 30 cm di neve farinosa tutta da spalare...):


La stazione meteo Erba S. Rocco e l'immancabile sentierino realizzato per poter svuotare il pluviometro manuale.

La porta dell'Atlantico resta però aperta...

Durante tutta la giornata del 22 il cielo risulta coperto. Le umide correnti di libeccio continuano ad affluire e a riscaldare l'aria in quota almeno fino a 1500 m mentre più in basso la temperatura rimane costantemente sottozero o vicino agli 0 °C (la massima del giorno 22 è di +0.4 °C). In serata giungono nuove precipitazioni, questa volta però non è neve ma non è neppure pioggia: è graupel, palline di ghiaccio simili a grandine ma molto più piccole che sembrano fatte quasi di polistirolo.
"La sua formazione è da ricondursi a gocce di acqua molto fredde che condensano sui fiocchi di neve fino a formare palle di 2-5 mm di ghiaccio brinato. In questo caso i fiocchi di neve si comportano come se fossero dei nuclei di condensazione. Il contatto tra i cristalli di neve e le goccioline molto fredde determina il congelamento delle goccie liquide sul cristallo. [...] Questo processo determina l'accrescimento dei cristalli e può succedere all'interno di nuvole o nelle nebbie gelate. Con l'avanzamento del processo di accrescimento del cristallo di neve, esso non è più riconoscibile così che verrà chiamato appunto Graupel."
(spiegazione scientifica tratta da: http://www.danielefoto.altervista.org/neve/graupel/graupel.html )

Con l'intensificarsi delle precipitazioni, nella notte il graupel si trasforma nuovamente in neve e la mattina del 23 al suolo ci saranno altri 3-4 cm di neve, questa volta però più bagnata. Nel frattempo giungono delle schiarite ed ecco la situazione:


Si notino la n eve al suolo molto compattata rispetto a 24 ore prima e un cielo che sembra preannunciare l'arrivo del bel tempo.

In realtà non andrà così: dalla serata una nuova perturbazione apporterà questa volta piogge ovunque, anche in montagna, e la neve sarà effettivamente relegata a quote decisamente alte, tra i 1600/2000 m anche nei giorni a seguire, a causa del rialzo termico. Non è un caso del resto se questi peggioramenti nevosi sono anche detti "nevicate da raddolcimento"...

--FINE--

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