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Didattica meteo

 

Cosa è e cosa dà origine al vento?

Con il termine vento si definisce, in Meteorologia, lo spostamento orizzonatale di masse di aria da un punto ad un altro. Tale spostamento è sempre causato da differenze di pressione da zona a zona.
La misurazione del vento è molto interessante, dal momento che consente all'osservatore di conoscere in anticipo le caratteristiche di una massa d'aria in avvicinamento e, conseguentemente, le possibili variazioni di temperatura e umidità.

Per la sua misurazione esistono due strumenti: l'anemometro, che misura la velocità e l'anemoscopio (conosciuta anche col nome di manica a vento) che rileva invece la direzione. Talvolta, specialmente nelle stazioni meteorologiche moderne, questi due strumenti sono accorpati in uno solo.
La velocità si misura solitamente in km/h o in nodi; per la direzione, invece, si fa riferimento alla bussola, cioè si esprime la misura in base all'angolo formato con il nord geografico (contando in senso orario).
Sulle carte meteorologiche si suole indicare la direzione con dei vettori, mentre la velocità (o forza) con dei trattini (cocche).
Ecco qui sotto un esempio.

Ma come si origina il vento?
Le masse d'aria, spostandosi, tendono ad andare da punti a pressione più alta a punti a pressione più bassa, cioè da zone di alta pressione a zone di bassa pressione. Più alta sarà la differenza di pressione, più alta risulterà anche la velocità di spostamento (e quindi più forte risulterà il vento).
L'aria tuttavia, non si muove linearmente, ma subisce le deviazioni causate dalla forza di Coriolis (dovuta a sua volta dal moto rotatorio del nostro pianeta) che tende a ruotare le masse di aria nell'emisfero settentrionale verso destra, nell'emisfero meridionale verso sinistra.

La scala anemometrica di Beaufort


La scala anemometrica di Beaufort descrive gli effetti del vento che si registrano sul mare e sulla terraferma, come conseguenza della velocità dell'aria. Le rilevazioni sono riferite ad un anemometro posto ad una altezza di 10 metri sul livello del mare.

Forza Beaufort
Descrizione
Velocità Km/h
Effetti sul mare
Effetti a terra
0
Calma
<1
Il mare è calmo come uno specchio (mare d'olio). Altezza probabile delle onde: 0 m
Calma, il fumo s'innalza.
1
Bava di vento
1-5
Si formano increspature che sembrano squame di pesce, ma senza alcuna cresta bianca di schiuma.Altezza probabile delle onde: 0.1 m
La direzione del vento è indicata dal fumo, ma non dalle banderuole.
2
Brezza leggera
6-11
Ondicelle minute, orte ma già ben evidenti; le loro creste hanno ancora spetto vitreo, ma non si rompono. Altezza probabile delle onde: 0.2-0.3 m
Il vento è percettibile al volto; le foglie tremolano.
3
Brezza tesa
12-19
Ondicelle grosse le cui creste cominciano a rompersi. La schiuma ha apparenza vitrea; talcolta si osservano qua e là delle 'pecorelle' dalla cresta biancheggiante per la schiuma. Altezza probabile delle onde: 0.6-1 m
Agita le foglie e i ramoscelli, spiega le bandiere leggere.
4
Vento moderato
20-28
Onde piccole che cominciano ad allungarsi. Le 'pecorelle' sono più frequenti. Altezza probabile delle onde: 1-1.5 m
Solleva polvere e pezzetti di carta.
5
Vento teso
29-38
Onde moderate che assumono forma più allungata. si formano molte 'pecorelle'. (Possibilità di qualche spruzzo). Altezza probabile delle onde: 2-2.5 m
Arbusti e fogliame cominciano ad ondeggiare.
6
Vento fresco
39-49
Cominciano a formarsi onde grosse ('cavalloni'). Le creste di schiuma bianca sono ovunque più estese; molto probabile qualche spruzzo. Altezza probabile delle onde: 3-4 m
Agita i rami grossi; i fili metallici sibilano; difficoltoso usare l'ombrello.
7
Vento forte (o quasi burrasca)
50-61
Il mare s'ingrossa; la schiuma bianca che si forma al rompersi delle onde comincia ad essere 'soffiata' in strisce lungo il letto del vento. Altezza probabile delle onde: 4-5.5 m
Agita interi alberi. Difficoltà a camminare controvento.
8
Burrasca
62-74
Onde moderatamente alte e di maggiore lunghezza la cui sommità delle loro creste inizia a rompersi in spruzzi vorticosi risucchiati dal vento; la schiuma viene 'soffiata' in strisce, ben distinte, nel letto del vento. Altezza probabile delle onde: 5.5-7.5 m
Rompe rami di alberi. E' quasi impossibile camminare controvento.
9
Burrasca forte
75-88
Onde alte. Dense strisce di schiuma nel letto del vento. Le creste delle onde cominciano a vacillaree a precipitare rotolando. Gli spruzzi possono ridurre la visibilità. Altezza probabile delle onde: 7-10 m
Causa danni leggeri ai fabbricati. Svelle grondaie, tegole e camini.
10
Tempesta
89-102
Onde molto alte sovrastate da lunghe creste. La schiuma, addensata in grossibanchi, viene 'soffiata' in strisce bianche e compatte lungo il letto del vento. Nel suo insieme il mare appare biancastro. Il precipitare rotolando delle onde diviene intenso e violento. Visibilità ridotta. Altezza probabile delle onde: 9-12.5 m
Raro sulla terraferma; sradica alberi e causa notevoli danni ai fabbricati.
11
Tempesta violenta
103-117
Onde eccezionalmente alte; le navi di piccola e media grandezza possono scomparire alla vista per qualche istante. Il mare è completamente coperto da banchi di schiuma che si allungano nel letto del vento. La visibilità è molto ridotta. Altezza probabile delle onde: 11.5-14 m
Devastazioni.
12
Uragano
118 e oltre
L'aria è piena di schiuma e spruzzi. Il mare è completamente bianco per i banchi di schiuma alla deriva. La visibilità e fortemente ridotta. Altezza probabile delle onde: 14-16 m
-

 

La turbolenza


In caso di venti deboli, atmosfera stabile e suolo privo di ostacoli l'aria tende a muoversi in strati paralleli; se tuttavia la velocità supera i 15/20 Km/h e il suolo presenta degli ostacoli fisici (alberi, edifici...) si formano, a partire dal flusso principale, dei vortici che provocano molto spesso una improvvisa variazione di velocità e direzione. Tale agitazione prende il nome di turbolenza. E' proprio tale aumento brusco di turbolenza che si suole indicare col nome di raffica.


Formazione di vortici e turbolenza.

I venti del Mediterraneo

Bora: vento freddo discendente che proviene da E/NE. Entra attraverso la "Porta della Bora" (Trieste) e scende lungo l'adriatico con raffiche spesso violente.

Grecale: forte vento (frequente specialmente nei periodi invernali) di NE tipico dello Ionio e delle coste orientali della Sicilia.

Föhn (o Foehn): vento tiepido ma molto asciutto che dalle Alpi discende sulla Pianura Padana e che può raggiungere anche le coste della Toscana. Si origina quando masse di aria molto fredda impattano contro la catena alpina: l'accumulo di masse d'aria sopravvento fa aumentare la pressione atmosferica che diminuisce dall'altra parte (quella sottovento) creando una bassa depressione che genera appunto questo vento.

Maestrale: proviene da NW e interessa le coste della Sardegna, del Tirreno e addirittura della Sicilia. Molto secco, si instaura in tutte le stagioni.

Tramontana: interessa il versante tirrenico occidentale da NW a NE ed è quasi sempre un prolungamento del Mistral (il Maestrale francese) e del Foehn.

Scirocco: condiziona spesso il tempo dell'Italia meridionale; spira da SE e si presenta all'origine secco e caldo. Scorrendo però sul mare si carica di umidità e arriva sulle coste come vento umido e portatore di piogge, talvolta anche intense. Raramente raggiunge anche le regioni settentrionali.

Libeccio: proviene da SW; sporadico sull'Adriatico, è invece frequente nei bacini occidentali tanto da far sentire i suoi effetti fino al Golfo di Genova. Può essere anche molto violento.

 



 
       
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